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Partono i primi gruppi di lavoro 2026

  • redazione02
  • 20 ott
  • Tempo di lettura: 9 min

Aggiornamento: 1 giorno fa

La direzione scientifica del Convegno delle Stelline 2026 "La biblioteca intelligente

Tra persone, contenuti e tecnologie" ha dato il via ai primi gruppi di coprogettazione.


Quest'anno il Convegno si occuperà della dimensione tecnologica sotto un profilo poco esplorato, ma di grande attualità: approfondire il rapporto fra tecnologia e umanità in un'ottica non conflittuale ma complementare.


Sono ufficialmente aperte le iscrizioni ai primi tavoli.


Le iscrizioni sono aperte esclusivamente ai soci dell'Associazione Biblioteche oggi APS. Puoi associarti qui.


I temi dei gruppi di lavoro:


  1. Biblioteche intelligenti perché consapevoli: conoscere, valorizzare, promuovere i punti di forza

    Coordinato da Pier Francesco Miccichè

    Impegnate a essere di più, le biblioteche pubbliche sembrano talvolta dimenticare ciò che già sono e ciò che potrebbero rappresentare per le comunità. Il limite non risiede tanto nei servizi offerti, quanto nella consapevolezza che le biblioteche hanno di sé stesse e del proprio potenziale. Siamo certi che conoscano davvero i propri punti di forza? 

    Intelligenza è anche consapevolezza: per sapersi raccontare, la biblioteca deve riconoscere il proprio ruolo nel presente e nel prossimo futuro delle città.

    Benché tendano a sminuirsi, le biblioteche vantano risorse che saranno sempre più importanti per la società del prossimo futuro. Come strutture capillari, confortevoli, gratuite, accoglienti e sostenibili, offrono risposte ai mali del clima, del classismo e della marginalizzazione. 

    Rifugi climatici in spazi urbani sempre più caldi; luoghi "green" con scarso impatto ambientale e forte impatto sociale; agenzie di welfare gratuito in contesti architettonicamente sempre più ostili; ambienti autism-friendly, spazi di prossimità, oasi di decelerazione in una società ansiosa, dedite al riuso, al book sharing e a nuove forme di alfabetizzazione.

    Ma le nostre biblioteche – e chi le anima – sono pronte ad assumere consapevolmente questi ruoli? Sono sempre accoglienti, coscienti del valore delle proprie risorse? Un'indagine introspettiva, oggi più che mai, non è fuori luogo.


    Scopo del Gruppo di lavoro è individuare punti di forza noti e soprattutto inattesi, evidenziandone l'importanza per il presente e il futuro incerto. La biblioteca pubblica sarà "intelligente" in quanto più consapevole delle proprie risorse e del proprio valore, e di come comunicarli all'esterno.

    Il Gruppo di Lavoro è chiamato a indagare e discutere le potenzialità inespresse, anche in relazione a specifici territori, e/o i modi per valorizzarle intervenendo sull'identità percepita. 

  2. Quanto sono “AI-Ready” i bibliotecari accademici italiani? Competenze emergenti e sfide future nell'era dell'Intelligenza Artificiale

    Coordinato da Anna Maria Tammaro "AI-Ready" è una specificazione della "readiness", definita come capacità di un'organizzazione o di un individuo di integrare, utilizzare e trarre valore dall'Intelligenza Artificiale (AI). Include non solo le competenze tecniche, ma anche la comprensione dell’etica, la capacità di adattare i processi organizzativi e una mentalità orientata all'innovazione abilitata dall'AI. 

    "Readiness" (o "prontezza/preparazione") è uno stato di preparazione generale, che indica la capacità di un'organizzazione o di un individuo di affrontare un cambiamento o di adottare nuove tecnologie o paradigmi. È un concetto ampio che rappresenta anche una condizione preliminare o un'attitudine. Per una trasformazione digitale di successo, un prerequisito essenziale è la "readiness", in termini di infrastrutture, competenze di base, cultura organizzativa e apertura al cambiamento.

    Essere AI Ready è una componente cruciale e avanzata della "readiness" all'interno della trasformazione digitale. Se la trasformazione digitale è il viaggio, e la "readiness" è avere il veicolo pronto, “AI-ready" significa che il veicolo è equipaggiato con il motore più avanzato (l'AI) e il conducente (il bibliotecario/l'organizzazione) sa come usarlo al meglio per raggiungere la destinazione. In altre parole, per affrontare la trasformazione digitale, è necessario essere "ready" in senso lato, e nel contesto contemporaneo dell’Intelligenza artificiale, essere "AI-ready" è una dimensione fondamentale di quella "readiness", essenziale per navigare e prosperare nell'era dell'Intelligenza Artificiale.

    Questa sessione si concentra nelle biblioteche accademiche e mira a essere un momento di confronto proattivo e orientato al futuro, spingendo i bibliotecari accademici a considerare come la professione del bibliotecario possa non solo adattarsi, ma crescere e guidare il cambiamento nell'era dell'Intelligenza Artificiale, rimanendo fedele alla sua missione di inclusione e democratizzazione del sapere.

  3. Formarsi all'empatia: una competenza strategica per i professionisti delle biblioteche del futuro

    Coordinato da Patrizia Luperi In un sistema sempre più interconnesso e complesso, la biblioteca intelligente non si misura soltanto per l'uso della tecnologia ma per la sua capacità di generare relazioni significative. Siamo davanti a uno spazio in cui l'umano e il digitale coesistono, si influenzano e si potenziano reciprocamente.

    In questo scenario, l'empatia diventa una competenza professionale cruciale, non accessoria ma strutturale. Saper ascoltare, accogliere, riconoscere i bisogni inespressi o fragilità emergenti è un elemento fondante del lavoro bibliotecario contemporaneo, così come delineato dalla "IFLA Skill" Agenda e dal "Trend Report", che indicano tra le priorità la capacità di creare ambienti inclusivi, resilienti e orientati alla coesione sociale.

    Formarsi all'empatia significa sviluppare un'intelligenza relazionale che permette di gestire conflitti, lavorare efficacemente in team interdisciplinari e progettare servizi bibliotecari che rispondano davvero alla complessità dei pubblici.

    Non si tratta solamente di "soft skill", ma di core skill da esercitare attraverso strumenti pratici, modelli interdisciplinari e percorsi di aggiornamento professionale.

    Questa analisi propone un modello operativo per bibliotecari e biblioteche come infrastrutture sociali digitali, esplorando tre aree strategiche in cui l'empatia si traduce in azione e impatto:

    1) Ambienti di apprendimenti ibridi in cui le risorse digitali vengono integrate con i servizi tradizionali, creando percorsi educativi personalizzati, supportando studenti con disabiltà, DSA, difficoltà linguistiche o socio-economiche.

    2) Mediazione digitale per comunità fragili: attraverso progetti con biblioteche mobili, con hotspot, servizi nei centri di accoglienza o negli istituti penitenziari, le biblioteche dimostrano come l'empatia possa tradursi in azioni concrete di inclusione digitale

    3) Facilitazione digitale comunitaria: laboratori partecipati promossi da biblioteche in sinergia con scuole o terzo settore stimolano lo sviluppo delle competenze trasversali: cittadinanza digitale, produzione collaborativa di contenuti e di pensiero critico. L'empatia, insieme a competenze come la comunicazione interculturale, la leadership collaborativa e la capacità di adattamento rappresenta una leva strategica per bibliotecari per ogni funzione e contesto.

    Poiché una biblioteca intelligente non è tanto una biblioteca "smart", tecnologica ma soprattutto una biblioteca che sa mettersi nei panni dell'altro, ascoltare, comprendere e adattarsi. In definitiva una biblioteca che include.

  4. La biblioteca delle illusioni: giovani memorie dal futuro Coordinato da Giuseppe Bartorilla e Gabriella Marinaccio Come negli anni precedenti si propone di costruire un percorso progettuale condiviso attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro, che affronti il tema in oggetto, declinato però negli spazi che le biblioteche dedicano ai più giovani , in due direzioni da percorrere durante le due giornate delle Stelline: 

    - la realizzazione di un seminario più classico che, a partire da un panel di  professionisti e in un contesto dialogico e informale, provi a svelare  i futuri prossimi di biblioteche e letture, triangolando i due item con il sentire cognitivo, esperenziale e tecnologico  delle nuove generazioni, che saranno quelle che fruiranno di spazi bibliotecari sempre più simili a fantascientifiche reti neuronali;

    - un percorso partecipato con bambini e ragazzi che li porti durante le sessioni  delle Stelline a raccontare l'esperienza della biblioteca e della lettura dentro uno scenario fortemente influenzato dall'avvento delle chatbot, anche attraverso percorsi teatrali (come sperimentato nello scorso anno) e progetti espositivi cross- e transmediali (anche in una chiave di possibili challenge), che svelino quanto le future narrazioni possano contaminarsi positivamente con le nuove tecnologie, arricchendo immaginari narrativi e fornendo strumenti educativi di crescita. 

  5. Promuovere la "discoverability" delle risorse Open access: esperienze, strategie e prospettive nelle biblioteche accademiche al tempo dell'IA Coordinato da Benedetta Calonaci e Joseph Frank Rogani L’accesso alla conoscenza è vitale per la ricerca scientifica. Le biblioteche accademiche hanno il compito di rendere possibile tale accesso, potenziando la propria offerta grazie ai prodotti della Scienza aperta (open data e pubblicazioni open access), fortemente supportati dalla Commissione europea e dai maggiori Enti di ricerca internazionali. In una biblioteca intelligente, che ponga al centro l’utente con le sue reali esigenze e che voglia massimizzare le risorse - economiche e bibliografiche - a sua disposizione, sono fondamentali la consapevolezza delle opportunità offerte dall’open access e una totale discoverability dei prodotti della ricerca ad accesso aperto. 

    Altrettanto importante è la consapevolezza di come i nuovi strumenti di IA, lungi dall’essere sostitutivi del bibliotecario, possano aiutare proprio nei processi di discoverability, in un contesto in cui bibliotecari, utenti e docenti collaborano per offrire servizi sempre migliori alla comunità accademica e al territorio. 

    In continuità con la sessione tenuta nel Convegno delle Stelline 2025, (“Promuovere l’accesso aperto: una sfida per le biblioteche nell’era dell’interdisciplinarità”) il medesimo Gruppo di lavoro propone la presentazione dei risultati dell’indagine presentata in quella sede ed avviata nei mesi successivi. La campagna, attualmente in corso, prevede la somministrazione in un numero congruo di università italiane di due diversi questionari, uno rivolto ai bibliotecari e l’altro a docenti e ricercatori, tesi a sondare le pratiche e l’effettiva diffusione della conoscenza relativa all’Open access negli atenei italiani. 

    Dopo aver mostrato i risultati dell’indagine, il Gruppo propone di approfondire il tema di come l’intelligenza artificiale possa favorire la scoperta delle risorse in OA nel contesto delle tre missioni del mondo accademico (in particolare, la terza) e nell’ottica di una biblioteca partecipativa e intelligente, in cui la tecnologia è uno strumento utile per avvicinare le diverse categorie di utenti e le diverse generazioni. 

    Si pensi, infatti, a come l'indicizzazione semantica e la ricerca intelligente possano beneficiare dell’uso di strumenti di IA, oppure alle raccomandazioni personalizzate, dove un agente intelligente, basandosi sulla cronologia di ricerca e lettura degli utenti, può suggerire risorse OA correlate e di potenziale interesse. 

    Grazie a tale partecipazione attiva e con l’ausilio di strumenti di IA, le biblioteche accademiche potrebbero potenziare la scoperta e la diffusione delle risorse in accesso aperto (e della cultura dell’Open Access) anche fuori dal mondo accademico, con un forte impatto sulla società. 

    Obiettivo dell’incontro che il Gruppo propone per il Convegno 2026, sarà quindi di informare sull’attuale percezione relativa all’accesso aperto, ma anche di stimolare un dibattito sul rapporto tra Open Access e lo sviluppo di una biblioteca accademica intelligente.


  6. Audiovisivi e biblioteche intelligenti. Declinare le nuove tecnologie avendo le persone al centro. 

    Coordinato da Antonella Scarpa e Anna Caccia

    Le intelligenze artificiali, in particolare l’intelligenza artificiale generativa, pur dalle enormi potenzialità, suscitano anche molti timori legati alla perdita di controllo o alla possibile sostituzione dell’uomo in varie attività. Potente è l’impatto di queste tecnologie specialmente   sulle immagini e sui documenti audiovisivi, aprendo innanzitutto un articolato tema etico fondamentale: dalla generazione di contenuti audiovisivi con AI alla lotta contro fake news e manipolazioni, questioni che il gruppo di lavoro intende esplorare prioritariamente.

    Un altro ambito in cui le AI producono risultati sorprendenti è la gestione del patrimonio audiovisivo, con significative riduzioni dei tempi di catalogazione e organizzazione. Le tecnologie attuali consentono strumenti innovativi di recupero delle informazioni, precedentemente immaginabili ma non realizzabili, come la possibilità di ricerche semi-automatiche direttamente sulle immagini, che, combinate con le ricerche testuali, rendono le collezioni audiovisive protagoniste attive.

    Come naturale evoluzione, il gruppo di lavoro esplorerà l’uso di AR, VR e MR per nuove modalità di consultazione, valorizzazione e fruizione del materiale audiovisivo da parte degli utenti. Nuovamente emerge con forza il tema etico, declinato in accessibilità, autenticità, privacy, bias algoritmico e sostenibilità.

    Il ruolo dei bibliotecari e degli operatori culturali assume maggiore rilevanza, come formatori capaci di sviluppare competenze digitali e media literacy negli utenti, rendendoli autonomi nell’interpretare correttamente esperienze aumentate o virtuali e nel riconoscere eventuali manipolazioni.

    Le biblioteche diventano così hub culturali: spazi partecipativi, laboratori di alfabetizzazione digitale, luoghi di collaborazione con artisti e comunità. I nostri servizi si configurano come spazi intelligenti di educazione critica e luoghi di inclusione, in continua evoluzione, dove le persone restano e resteranno al centro, sempre.

  7. Relazioni aumentate. Comunicare, coinvolgere, connettere nella biblioteca intelligente

    Coordinato da Anna Busa

    Le strategie relazionali della biblioteca stanno evolvendo: dalle forme di engagement e storytelling al potenziamento di esperienze personalizzate e partecipative. La biblioteca intelligente rafforza il proprio ruolo comunicativo e culturale, sempre più in grado di attivare connessioni significative tra persone, contenuti e contesti. Oggetto di analisi saranno i meccanismi di mediazione, con particolare attenzione a motivazioni, comportamenti e processi percettivi e decisionali dell’interazione utente-sistema, anche in relazione ai modelli di intelligenza artificiale e alle interfacce conversazionali intelligenti. Saranno inoltre considerati gli approcci del neuromarketing nella sua declinazione etica e cognitiva e del design esperienziale, all’interno di ecosistemi comunicativi ibridi.  

  8. Laboratorio AI: la biblioteca che immaginiamo A cura di Dot Beyond L'intelligenza artificiale suscita reazioni complesse: è una promessa di efficienza e nuovi servizi, ma anche un'incognita che solleva interrogativi sul futuro della nostra professione. Come possiamo governare questa trasformazione per metterla al servizio dei nostri valori e delle nostre comunità, senza subirla?

    Questo gruppo di lavoro nasce per offrire ai bibliotecari un luogo di parola sull'AI, creando uno spazio di confronto protetto e paritario dove la competenza biblioteconomica guida l'innovazione. L'obiettivo non è offrire risposte preconfezionate, ma trasformare le criticità in un percorso di apprendimento condiviso e di co-progettazione.

    Per ancorare la discussione alla realtà, partiremo da un caso di studio concreto come stimolo per innescare una riflessione pratica e critica.

    Attraverso questo percorso, il gruppo mira a:

    - Avviare un dialogo costruttivo sulle reali applicazioni dell'AI nei contesti bibliotecari.

    - Co-progettare scenari di servizio futuri in cui la tecnologia potenzi l'interazione umana, senza sostituirla.

    Riflettere insieme sulle nuove competenze e sull’evoluzione della professionalità bibliotecaria.

     

    Il gruppo si configura come uno spazio di intelligenza collettiva, dove le visioni, le esperienze e le competenze di ciascuno convergono per delineare insieme le traiettorie evolutive delle biblioteche: dinamiche e “intelligenti” perché capaci di ascoltare, di adattarsi, di mettere al centro le persone e le comunità.


 
 
 

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